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La startup che trova lavoro ai disabili

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di Rita Maria Stanca

Portare le potenzialità dell’e-recruiting nel mondo della disabilità. E’ l’ambiziosa idea che sta alla base di Jobmetoo, la prima agenzia online in Italia che facilita l’ingresso dei disabili e degli appartenenti alle categorie protette nel mondo del lavoro.

Il fondatore è Daniele Regolo, 43 anni, marchigiano, disabile uditivo grave. Daniele ha vissuto sulla propria pelle le difficoltà relative all’inserimento lavorativo proprio a causa della sua disabilità, considerata un ostacolo insormontabile per i potenziali datori di lavoro.

Dopo la laurea in Scienze Politiche e varie esperienze lavorative, in seguito ad un concorso pubblico riservato alle categorie protette, viene assunto come dipendente pubblico con contratto a tempo indeterminato in un’azienda sanitaria.

«Facevo l’addetto allo sportello ospedaliero – spiega Daniele -  e per chi legge le voci solo attraverso il labiale  – prosegue -  l’impiego fin da subito si rivelò del tutto incompatibile con la mia disabilità. Così – rammenta – da quel momento cominciò il periodo professionale più buio della mia vita».

Da qui, nel 2010 la scelta di mollare tutto, dimettersi e reinventarsi come imprenditore. Con un solo scopo. Cercare di riempire un “vuoto di mercato” e dare una mano alle persone con disabilità a trovare un impiego più adatto alle proprie capacità.

Dopo un anno fonda la startup, all’epoca Jobdisabili, beneficiando di un contributo del Fondo Sociale Europeo per sviluppare la prima piattaforma e per farla conoscere in Italia.

Nel 2014, Jobmetoo da startup diventa il primo portale web italiano di ricerca e selezione che agevola l’incontro tra domanda e offerta lavorativa per le persone disabili e appartenenti alle categorie protette.

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La piattaforma online, oggi riconosciuta dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali opera in tutta Italia. Da Nord a Sud. Il team di Jobmetoo è formato da disabili e non che, insieme, cooperano per rendere indipendenti persone che troppo spesso, nel mercato del lavoro, vengono considerate un peso, una zavorra.

Il servizio offerto è gratuito e funge da filo diretto tra chi cerca lavoro e le aziende. Basta iscriversi al portale, compilare il proprio curriculum, cercare le posizioni aperte nella bacheca e candidarsi con un semplice click.

Ed aspettare di ricevere messaggi personalizzati di “job alert”. Mentre le aziende hanno la possibilità di inserire i propri annunci e selezionare direttamente il personale appartenente alle categorie protette in modo rapido ed efficace.

«Jobmetoo offre il proprio supporto – precisa Daniele – affinché siano rispettati gli obblighi legislativi sul Collocamento mirato e intende proporsi come una realtà che guarda prima di tutto alle capacità della persona svantaggiata. Vogliamo contribuire concretamente al problema della disoccupazione dei disabili, attestata intorno all’80% perché essi rappresentino – conclude -  non solo una risorsa per l’impresa ma, attraverso la propria autodeterminazione, anche un punto di forza per la collettività e per l’economia».

Jobmetoo vanta anche la presenza, sul portale, di un blog di informazione quotidiana sui cambiamenti che interessano la loro categoria.  La sezione “Jobmetoo people” ,appena inaugurata,  raccoglie e racconta le storie degli inserimenti di successo di persone appartenenti a categorie protette che testimoniano come l’integrazione in azienda possa rappresentare la marcia in più che porta all’eccellenza.

 

 


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